L’origine della Commedia Medievale raccontata da Ermanno Chasen

Le origini della Commedia Medievale sono da ricercare nel contesto sociale dell’epoca e da collegare agli usi e costumi che caratterizzano il Medioevo intorno all’anno 1000 d.c.

La origini della Commedia medievale sono strettamente legate all’esigenza da parte del clero di comunicare al popolo le regole comportamentali volute dalla Chiesa.
La Commedia nasce come rappresentazione prima recitata e successivamente scritta, dell’immaginario religioso dell’aldilà.

All’inizio la “messa in scena” veniva affidata al sacerdote che all’interno delle mura delle chiesa, durante la messa, spiegava i meccanismi che regolavano Paradiso, Purgatorio e Inferno.
Successivamente i sagrati delle chiese divennero i luoghi preposti alle rappresentazioni, l’ausilio di testi scritti e di un numero di attori superiore diedero alla Commedia un maggiore impatto visivo ed una più spiccata teatralità ai contenuti trattati.

L’origine della Commedia Medievale raccontata da Ermanno Chasen, parte 1

Nella parte a seguire Ermanno Chasen racconta il ruolo di Dante Alighieri nello sviluppo della Commedia Medievale.

Le rappresentazioni religiose diventano un vero e proprio genere sia teatrale che letterario che troverà la sua massima espressione nella  grande Commedia di Dante Alighieri.

L’opera di Dante non fu accettata di buon grado dal mondo cristiano, soprattutto dal clero. Dante infatti, in maniera sconsiderata, aveva inserito nel suo testo Papi ancora in vita, ancora regnanti. Li aveva inseriti addirittura all’inferno, sconvolgendo non poco il principio di Santità dei grandi “gestori” della comunità cristiana dell’epoca.

Dante, prima di dedicarsi alla letteratura, è stato un giurista di spessore e fu ambasciatore della città di Firenze a Roma. Le due città erano in continuo contrasto e Dante rivendicava per Firenze maggiore autonomia decisionale ed economica dalla Chiesa di Roma.
Dante, nelle vesti di ambasciatore, ebbe una diatriba con Papa Bonifacio IIX che lo condannò a morte e a pagare un’ammenda di 500 fiorini d’oro, cifra esorbitante per l’epoca.
Dante pur appartenendo ad una famiglia benestante non sarebbe mai riuscito a pagare tale somma e per questo fu costretto a fuggire. Divenne così il “Ghibellin Fuggiasco”, come lo definì Foscolo sbagliando perché in realtà dante era Guelfo di parte bianca.
Ma torniamo alla Commedia. Il risentimento nei confronti della Chiesa di Roma Dante lo incanala pienamente nella scrittura della Commedia che decide di scrivere in lingua volgare, proprio per tenderla accessibile al maggior numero di persone possibili. Dante, estremamente vivace nelle sue rappresentazioni, vuole che tutti leggano ciò che scrive.

L’origine della Commedia Medievale raccontata da Ermanno Chasen, parte 2

Parliamo di quel Dante che normalmente non viene rappresentato come tale nelle varie lezioni che raccontano la sua vicenda terrena.
E’ un Dante che sicuramente ha scritto una cosa che ha fatto storia non solo nella letteratura italiana, ma in tutte le creature del mondo.
E’un personaggio che conosce perfettamente la lingua e sa manipolarla al punto tale da poter rappresentare delle cose che sono al di fuori della natura.
Dante è un visionario, possiamo affermare che è il Jules Verne antivco, se vogliamo paragonarlo ad un grande autore.
Attraverso la sua opera possiamo vedere il sovrannaturale come lui lo rappresenta e come lo umanizza.
Perché lui parla dell’aldilà, ma interpreta i vari personaggi estremamente legati a quella che è la territorialità. La sua opera è l’espressione che ciascuno di noi da nella propria
vita
Questo aspetto è importante da capire, perché altrimenti si perde il senso della Commedia. Si rischia di attribuire troppa importanza all’aspetto tecnico poetico della dell’opera, che sicuramente non va negato, ma si di un riferimento a quello che è la grande capacità di capire il sentimento e le pulsioni umane.
In questo Dante è un vero maestro, abbiamo degli esempi di questo concetto sopratutto nell’Inferno.
I molti personaggi che il poeta incontra, compaiono davanti a Dante e si presentano loro spontaneamente per raccontare di se stessi per trovare una sorta di sollievo.
Si liberano di questa colpa che portano con sé per cui sono stati condannati.

L’origine della Commedia Medievale raccontata da Ermanno Chasen, parte 3